Quando un bambino sente di poter agire sul mondo esterno vive una condizione di grande piacere che ha delle ripercussioni positive sulla sua salute a più livelli, da quello neurobiologico, a quello delle emozioni e dei pensieri. Gli studi neuroscientifici degli ultimi trent’anni hanno appurato che il sistema motorio è la nostra forma di conoscenza primaria, ancora prima della nascita. È grazie all’interazione del bambino con l’ambiente esterno che è possibile costruire la cognizione di spazio e di oggetti e di comprendere automaticamente il comportamento altrui, alla base sia delle relazioni genitore-bambino sia della successiva cognizione sociale. Il cervello del bambino è in continuo cambiamento, e da una parte rivela le sue grandissime proprietà plastiche, che gli consentono di apprendere dalle sue esperienze con l’esterno, dall’altro va rispettato nelle sue tappe, in modo che la pedagogia si rapporti sempre alle fasi che sta vivendo, permettendogli quindi di esprimere al meglio le sue potenzialità.