L’Amministrazione Comunale di Vittorio Veneto è orgogliosa di presentare la quarta edizione di “Educhiamoci – Giornate per l’Educazione”. Si tratta di una serie di incontri, interventi, iniziative e confronti che hanno come protagonisti figure autorevoli sul vastissimo tema dell’educazione, secondo un approccio spiccatamente multidisciplinare.
Gli eventi sono rivolti non solo a tutta la cittadinanza del nostro territorio, bensì ad un pubblico molto più ampio, grazie alla trasmissione dell’intera proposta in diretta streaming. Gli eventi di questa edizione, così come quelli delle edizioni passate (che hanno riscosso crescente ed importante interesse in tutt’Italia), rimangono a libera disposizione di chiunque, e costituiscono ormai un prezioso archivio online di contenuti di qualità, da consultare on demand.
Genitori, educatori, allenatori, volontari, operatori della scuola, del sociale e della salute – senza pretesa di completezza – rappresentano ovvie categorie di riferimento per quanto riguarda la platea di soggetti primariamente interessati alle “Giornate per l’Educazione”. Nelle varie edizioni organizzate è stato possibile costruire una pluralità di voci ed approcci, accreditati dal punto di vista scientifico ed arricchiti da contributi di operatori ed operatrici “sul campo”. Il tutto sempre organizzato attraverso una formula densa, vivace ed apprezzata che garantisce il tempo per l’ascolto ma anche per l’interazione fra relatore/relatrice e pubblico, reattivo agli stimoli ricevuti.
Ma vi sono altre categorie cui gli eventi all’interno delle “Giornate per l’Educazione” si rivolgono. Decisori politici, per esempio, e in primis gli amministratori: figure spesso immerse nella risoluzione di problemi quotidiani e che spesso dispongono di tempo insufficiente per riflessioni più ampie. Ci troviamo poi spesso esposti esclusivamente a stimoli da parte di ‘persone fidate’, mancando così l’opportunità di mettere in discussione l’esistente o ciò che pensiamo di conoscere.
E, ovviamente, e in primis, le “Giornate per l’Educazione” si rivolgono sempre e comunque, indirettamente o (particolarmente negli eventi programmati al mattino) direttamente, a bambini e ragazzi.
Quest’anno il filo conduttore è il tema del cambiamento. Un tema evidentemente enorme da apparire persino eccessivamente ambizioso, tante sono le sue possibili declinazioni. L’educazione è del resto inerente al cambiamento, se non altro perché riguarda fasce d’età in cui, letteralmente, crescendo, ci si costruisce e ci si trasforma. Le generazioni adulte, inoltre, inevitabilmente notano le trasformazioni delle forme della socialità e della partecipazione e degli strumenti comunicativi, e più in generale della società stessa – da ogni punto di vista: sociale, culturale, identitario, economico e politico. Questo, però, rappresenta un ‘cambiamento’ soltanto per noi, che siamo memori del passato, di ciò che offriva e di ciò che non offriva, rispetto ad oggi – che invece è l’ambiente, per così dire, scontato e naturale, per chi vi è culturalmente immerso, per così dire, dalla nascita.
Ed è proprio per evitare approcci paternalistici, o peggio ancora ‘gerontocratici’ (perché, per lo meno, padri e madri guardano con affetto alle nuove – sarebbe meglio dire ‘presenti’ – generazioni), che è necessario avere il coraggio di metterci in discussione.
Diventa necessario dunque, per noi adulti, esporci – in modo laico, ed anche critico! – agli stimoli offerti da chi può offrire un quadro storicamente e scientificamente informato dell’evoluzione del sapere, teorico e pratico, nel multidisciplinare campo dell’educazione. Ed è oltremodo necessario garantire uno spazio di auto-riflessione ai giovani, a queste generazioni presenti. E questo perché il ‘cambiamento’ che i giovani non percepiscono, perché ‘naturale’, in realtà ‘naturale’ non è. Di ‘naturale’, di ‘normale’, c’è ben poco in questo mondo. Ed è attraverso la contezza della complessità e pluralità del sapere e delle relazioni culturali in cui cresciamo che si sviluppa la capacità di prevedere ed immaginare alternative, nonché una migliore preparazione ai nuovi cambiamenti che verranno – ma anche che vorremo gestire, quando non costruire.
Buona partecipazione a tutti e a tutte!
Mirella Balliana
Sindaca di Vittorio Veneto
Enrico Padoan
Assessore alle Politiche Scolastiche
e Culturali